La crisi ha travolto tutti i settori, nessuno escluso: il lungo lockdown ha costretto la stragrande maggioranza delle imprese a chiudere i battenti, e molte non hanno ancora potuto riaprire.
Ma anche i benzinai, che in realtà non hanno mai chiuso, sono stati fortemente colpiti: del resto, con la mobilità ridotta all’osso, la maggior parte delle famiglie italiane per settimane non ha avuto bisogno di fare rifornimento per le proprie auto e moto.
Proprio per questo, Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio hanno confermato lo sciopero di 48 ore delle Aree di Servizio della viabilità autostradale ed assimilabile, già fissato dalle ore 22.00 del prossimo 12 maggio, fino alla stessa ora del 14.
“I gestori – si legge in una nota delle organizzazioni – non chiedevano altro che condividere responsabilità e oneri con il Governo e l’intera filiera composta da tanti soggetti economici -concessionari autostradali primi fra gli altri- con ben altra solidità ed una incommensurabilmente maggiore remunerazione. A nulla è valso resistere pazientemente e stringere i denti in tutto questo periodo, moltiplicando appelli e sollecitazioni. Ora, con il termine della fase acuta dell’emergenza, avendo in tutta coscienza adempiuto interamente alla responsabilità di cui è fieramente portatrice, la categoria non ha altra risorsa che tornare ad agitare gli strumenti della protesta, a sostegno delle proprie legittime rivendicazioni”.
Durante gli ultimi due mesi, considerato il carattere essenziale, il servizio è continuato 7 giorni su 7, per 24 ore al giorno, nonostante un calo delle vendite superiori al 90%. Il tutto, spiega la nota, a costi inalterati.
Per questo, la liquidità dei gestori delle aree di servizio oggi è praticamente prosciugata.