Google, arriva la sconfitta da un programmatore italiano

Antonio Capobianco

Google sconfitta in giudizio da un programmatore italiano

Messina, 25 settembre 2017 – Davide contro Golia. È quanto accaduto in questi giorni a Rometta, in provincia di Messina, dove Google costituitasi in giudizio per non aver voluto restituire 25 dollari, ha perso la causa contro il programmatore che l’aveva chiamata in giudizio. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa è successo esattamente.

A Martino Giorgianni, fratello dello sviluppatore software Davide Giorgianni, titolare della One Multimedia Srl, la chiusura ingiustificata del proprio account di distribuzione di App sul Play Store di Google non era andata giù. Ancora meno era andato giù che, per aprirlo, aveva dovuto versare alla Google Payment Ltd la somma di 25 dollari, mai rimborsatagli dopo la chiusura dell’account che non aveva nemmeno avuto la possibilità di utilizzare. Ma già Davide, vistosi “espulso” senza appello da Google dalla possibilità di vendere le proprie App per Android, si era dovuto rivolgere al Tribunale, inviando citazione alla società statunitense.

Martino, con l’assistenza dell’Avv. Andrea Caristi, del Foro di Messina, ha citato – azionando l’art 4 del Reg. CE n. 861/2007 c.d. “procedimento europeo per le controverse di modesta entità” –  la Google Payments Ltd, innanzi il Giudice di pace di Rometta, in provincia di Messina, per richiedere la restituzione dei 25 dollari. Google si costituiva in giudizio, producendo corposa memoria difensiva e sollevando numerose eccezioni di giurisdizione, asserendo la competenza dei Tribunali U.S.A. di Santa Clara (California) ovvero del Regno Unito (Galles) ma il Giudice di Pace di Rometta (ME) ritenuta la sua competenza e giurisdizione ha condannato il colosso a restituire a Martino i 25 dollari ed a pagargli le spese del giudizio. “Finalmente una prima linea di indirizzo che si muove contro queste multinazionali che schiacciano l’utente utilizzando la loro caratura ed il fatto che non hanno problemi a buttare milioni in cause legali” ha commentato Corrado Faletti, direttore di Betapress.it(www.betapress.it).

“Dobbiamo fare molta attenzione allo strapotere dei colossi del web perché se non ci rendiamo conto che oggi tutto ormai passa per il web, che è in mano a pochissimi giganti, allora manco ci accorgiamo che in pochi hanno in mano il mondo intero” ha concluso il direttore Faletti.

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