Gli animali domestici possono trasmettere batteri super-resistenti, noti come “superbatteri“, ai loro proprietari. Questo fenomeno preoccupante è stato evidenziato da numerosi studi recenti che suggeriscono la necessità di includere gli animali domestici nelle valutazioni della resistenza agli antibiotici e di mantenere pratiche igieniche rigorose.
Secondo ricerche condotte in Portogallo e nel Regno Unito, è stato scoperto che cani e gatti possono ospitare ceppi di batteri resistenti a antibiotici critici come le cefalosporine di terza generazione e i carbapenemi. In alcuni casi, sia gli animali domestici che i loro proprietari erano portatori degli stessi ceppi di batteri, suggerendo una possibile trasmissione tra loro. Tuttavia, la direzione precisa del trasferimento dei batteri non è sempre chiara, sottolineando la complessità di queste interazioni.
Un aspetto chiave emerso dalla ricerca è l’importanza dell’igiene. Gli esperti raccomandano ai proprietari di lavarsi le mani dopo aver toccato gli animali o gestito i loro rifiuti e di considerare l’isolamento degli animali domestici malati in una stanza separata per prevenire la diffusione dei batteri nella casa. Queste precauzioni sono vitali per ridurre il rischio di trasmissione dei superbatteri.
Inoltre, i ricercatori sottolineano la necessità di un approccio comprensivo alla resistenza agli antibiotici che includa non solo la sanità umana ma anche quella animale. I cani e i gatti spesso ricevono trattamenti con antibiotici per infezioni, che possono contribuire allo sviluppo di resistenze se non gestiti correttamente.
Questa crescente consapevolezza sui rischi associati alla convivenza con animali domestici porta alla luce l’importante ruolo che possono giocare nel ciclo di trasmissione dei superbatteri, rendendo essenziale una gestione attenta sia della salute umana che di quella animale per combattere efficacemente la resistenza agli antibiotici a livello globale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato la resistenza agli antibiotici come una delle maggiori minacce per la salute pubblica globale, con proiezioni che indicano un aumento delle morti dovute a infezioni resistenti nei prossimi decenni se non vengono adottate misure efficaci. Pertanto, integrare la cura degli animali domestici nelle strategie di controllo della resistenza antimicrobica è un passo cruciale per affrontare questa sfida globale.