Per i genitori di Giulio Regeni, quello del figlio non è un caso isolato.
In una conferenza stampa tenutasi oggi al Senato, la madre e il padre del ragazzo seviziato e ucciso in Egitto hanno detto la loro chiaramente.
Dopo la beffa della banda criminale locale, i cui membri sarebbero stati tutti ammazzati dalla polizia, mamma Paola e papà Giulio restano molto scettici.
I due genitori attendono l’arrivo in Italia degli investigatori egiziani previsto per il 5 aprile.
In conferenza stampa, è lo stesso direttore di Repubblica Mario Calabresi, a fare la domanda più scottante circa le foto del ragazzo seviziato: “Avete scelto di non mostrare quella immagine di vostro figlio dopo le torture. Lo ritenete l’estremo atto da fare per smuovere l’attenzione in un momento in cui fosse davvero necessario?”.
Alla domanda risponde la signora Paola: “Se il 5 aprile sarà una giornata vuota, confidiamo in una risposta forte del nostro governo. Attendiamo una risposta su Giulio. Speriamo di non dover arrivare a mostrare quella immagine”.
“Quello di Giulio non è un caso isolato, come dicono gli Egiziani. Se pensiamo a un cittadino italiano forse è un caso isolato. Giulio è morto sotto tortura”.