Giulia Innocenzi, il suo libro attaccato dal dottor Burioni

Antonio Capobianco

Giulia Innocenzi è una conduttrice televisiva, una giornalista che cura una rubrica su “Il fatto Quotidiano”, un’esponente del mondo politico italiano, ma in queste ore soprattutto una scrittrice che sta alzando un mare di polemiche per il suo ultimo libro.

L’autrice afferma di non essere contraria ai vaccini, definiti come una “fra le più grandi scoperte della medicina”, ma in realtà “VacciNazione”, pubblicato per la casa editrice Baldini-Castoldi, lascia alquanto perplessi.

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Eppure, come si capisce già dal titolo, parla di uno dei temi più caldi degli ultimi anni, quelle vaccinazioni che sono costate addirittura una denuncia al Codacons da parte del Ministero della Sanità, che non è certo solito rivolgersi alla giustizia per fermare le bufale.

Come spiega la stessa autrice, tutto è nato dalla manifestazione dei noVax dell’8 luglio a Pesaro: “Ero l’unica giornalista presente davanti a 15mila persone. La verità è che se in Italia fai un’inchiesta sulla politica sanitaria legata ai vaccini sembri interessato a minare la fiducia delle famiglie nei confronti dei vaccini. Si tratta di un’autocensura comune anche fra i colleghi, che temono di alimentare le paure dei noVax, e che produce soltanto un clima omertoso. Si alimenta così “la teoria del complotto”, una mancanza di trasparenza rispetto alle decisioni prese, ai conflitti di interesse, ai dati sulle reazioni avverse. Ogni cosa concorra ad occultare queste informazioni, fomenta la teoria del complotto”.

Giulia Innocenzi, il suo libro attaccato dal dottor Burioni

Giulia Innocenzi il suo libro attaccato dal dottor Burioni

Secondo le sue stesse parole, il suo intento è quello di affrontare le tante bufale che girano in rete, ma non solo, e fare un po’ di chiarezza su questo tema. Ed infatti la Innocenzi spiega le bufale dei no vax, ma anche quelle del Ministero, come i numeri inventati dei morti di morbillo in Gran Bretagna: il ministro Lorenzin ne aveva citati ben 200 quando in realtà non c’era stata per fortuna nessuna vittima, negli anni considerati.

La giornalista poi si è affannata a sottolineare come siano false altre parole della stessa ministra Lorenzin, secondo cui in Italia non esistono danneggiati da vaccini: in realtà, al 2015, sono più di 600 le persone che ricevono un indennizzo dallo stato proprio perché gli è stato riconosciuto di essere stati danneggiati dai vaccini.

L’inchiesta critica persino il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, arrivando a dire che il medico fece da consulente per lo sviluppo di alcuni vaccini, sollevando dunque un’incompatibilità con la sua posizione a sostegno degli stessi.

Il virologo pro-vaccini Roberto Burioni ha quindi deciso di rispondere su Facebook a chi gli ha chiesto un parere sul volume di recente uscita e non usa mezzi termini per stroncarlo.

Un libro appena uscito svela ipotetici gravi conflitti di interesse del mio amico e collega Walter Ricciardi” inizia Burioni nel suo messaggio contro la Innocenzi.

Avrebbe fatto da consulente per lo sviluppo di alcuni vaccini. Peccato che questi vaccini siano uno il nebivololo, che è un beta bloccante, farmaco contro l’ipertensione; il secondo (Remimazolam) una benzodiazepina, parente del Valium e del Lexotan; il terzo (Fostimon) addirittura un medicinale che si usa per indurre l’ovulazione nelle donne. Dire che il nebivololo è un vaccino è come dire che un mattone è una torta” specifica poi il medico.

Capite che se un libro di cucina scambia i mattoni con le torte e il cemento con la farina diventa difficile da giudicare, se non dal punto di vista surrealista. E io sono uno scienziato, non un critico d’arte“, aggiunge.

Non mi chiedete quindi pareri su questo libro, che peraltro mi cita e mi critica in maniera garbata. […] Però gli sfondoni sono sfondoni, sono scritti nero su bianco e sono proprio tanti. Se un mio studente mi dice che il nebivololo è un vaccino – per quanto io lo stimi – torna a settembre” conclude poi Burioni.

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