Sulla questione dei migranti, per Italia e Germania non serve la sospensione del trattato di Schengen.
In realtà ci sarebbe una possibilità di reintrodurre temporaneamente i controlli alle frontiere, ed è lo stesso articolo 26 del trattato che lo prevede.
E questo è consentito solo in casi eccezionali, come d’altro canto sembra essere con tutta evidenza il caso dei migranti.
La Commissione UE spiega che per attivare l’articolo 26, bisogna però preliminarmente fare due cose.
La prima è un’attenta valutazione sullo status delle frontiere esterne, cosa che peraltro sta già avvenendo sulle frontiere della Grecia.
La seconda è di indicare al Paese direttamente interessato, come per l’appunto la Grecia, le modalità per far fronte ai problemi riscontrati.
Se il Paese non avrà ottemperato, la Commissione può proporre al Consiglio la reintroduzione dei controlli interni.
La procedura è tortuosa e farraginosa, ma sufficientemente garantista. In buona sostanza si dice che il trattato non si può sospendere, se non a determinate, stringenti condizioni.
Per il resto ovviamente ogni singolo Paese può decidere unilateralmente di recedere dall’accordo, assumendosene però, è evidente, tutte le responsabilità, sia giuridiche sia politiche.