Francesco Guccini andrà ad Auschwitz, nel campo di concentramento che ispirò 50 anni fa uno dei suoi brani più noti: La canzone del bambino nel vento
La canzone Francesco Guccini la scrisse nel 1964 ma le registrazioni iniziarono negli Studi Ricordi di Milano nel 1966.
L’album era “Io ho in mente te” e da questo, nell’estate del 1967 fu estratto un disco in vinile a 45 giri che portava sulle due facciate rispettivamente il brano Bang bang e Auschwitz, ovvero La canzone del bambino nel vento.
All’epoca Guccini non era ancora iscritto alla Siae, perciò a firmare la canzone, furono Maurizio Vandelli e Iller Pattacini con lo pseudonimo Lunero.
Nel marzo del 1967 Francesco Guccini, dopo essersi ripresi di diritti del brano, pubblicò l’album Folk Beat N.1 in cui inserì anche Auschwitz firmata da lui.
Francesco Guccini, in occasione di questo cinquantenario si recherà in Polonia, ad Auschwitz e Birkenau, insieme con il vescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi e gli alunni della classe 2°B della scuola media Salvo d’Acquisto di Gaggio Montano.
Il cantautore partirà il 10 marzo con il Treno per la Memoria organizzato da Cgil, Cisl e Uil della Regione Lombardia e patrocinato dal Presidente della Repubblica.
Mai nessuno, prima e dopo Guccini, è riuscito a raccontare il dramma dei campi di concentramento con tanta dolcezza e crudezza al contempo.
Francesco canta la storia terribile di un anonimo bambino morto e bruciato nel famigerato campo di sterminio.
Una storia che simboleggia tutte le altre vittime (oltre sei milioni) dell’orrore hitleriano. Guccini, però, non si limita a stigmatizzare solo il nazismo ma allarga il suo biasimo a ogni guerra.