Nigel Farage lascia la leadership dell’Ukip.
Il leader degli euroscettici inglesi fa tutto quello che non dovrebbe fare una persona per bene. Vince e lascia, ma resta in Europa.
Vale a dire che non dovrebbe lasciare, ora che ha vinto, la leadership del suo partito, restando in Inghilterra; invece la lascia tenendosi ben stretto il seggio europeo e relativi soldi, anche se nell’Europa non ci ha mai creduto e anche se la Gran Bretagna ne esce.
Non è una persona per bene, anche se si affretta a dire, da politicante da quattro soldi: “Controllerò come un falco il buon esito del negoziato”.
E poi annuncia di volersi riprendere la vita. Ma due sono le cose: o la battaglia l’ha vinta davvero, oppure, se dice che deve controllare come un falco, sa che la battaglia non è per affatto vinta. Delle due l’una, non c’è dubbio.
Insomma, un populista di basso profilo che è riuscito a spaccare in due il proprio Paese, mettendo anche in difficoltà gli altri 27 Paesi Europei.
Certo, la colpa non solo sua, ma la storia lo ricorderà per quello che è stato: un bugiardo e un accattone della politica.