L’esercizio fisico può davvero aiutare chi soffre di insufficienza cardiaca? Un recente studio condotto da ricercatori di Lipsia, Berlino, Rostock e Monaco ha esaminato l’impatto di allenamenti di forza e resistenza su questa condizione. Sebbene non siano stati osservati miglioramenti significativi della malattia dopo un anno di allenamento, gli esperti continuano a raccomandare l’attività fisica per i pazienti con insufficienza cardiaca.
Un problema diffuso: l’insufficienza cardiaca in Germania
In Germania, circa quattro milioni di persone convivono con l’insufficienza cardiaca, metà delle quali con una forma caratterizzata dalla funzione di pompaggio preservata, nota come insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata (HFpEF). Questa condizione è difficile da trattare e comporta sintomi simili a quelli dell’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta (HFrEF), ma il problema principale è l’incapacità del cuore di rilassarsi correttamente tra i battiti.
Lo studio, il più ampio mai condotto su questo tema, ha coinvolto 322 pazienti con HFpEF in undici località di Germania e Austria, con l’obiettivo di valutare i benefici di un programma di allenamento strutturato rispetto alle cure mediche standard.
I risultati dello studio
I partecipanti al programma di allenamento hanno svolto esercizi di forza e resistenza supervisionati tre volte a settimana, con sessioni che aumentavano gradualmente da 30 minuti a un’ora. Per valutare i progressi, i ricercatori hanno utilizzato il “punteggio Packer modificato”, che misura vari parametri come sintomi, resilienza e degenze ospedaliere.
Nonostante l’allenamento non abbia migliorato questo indice specifico, sono stati riscontrati risultati positivi in altre aree: la gravità della malattia, misurata secondo la classificazione NYHA, e il picco di assunzione di ossigeno, un parametro chiave della salute cardiovascolare, sono migliorati significativamente nei pazienti.
Un approccio a lungo termine è fondamentale
Secondo il cardiologo Rolf Wachter dell’Università di Lipsia, “l’allenamento fisico aumenta la resilienza dei pazienti, ma nel primo anno non riduce il rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca.” Tuttavia, l’esercizio fisico resta consigliato per migliorare la qualità della vita e la capacità funzionale.
Martin Halle dell’Università Tecnica di Monaco ha sottolineato l’importanza di mantenere l’allenamento nel tempo: “Solo il 48% dei partecipanti al programma ha continuato a praticare sport almeno due volte a settimana. È necessario fare di più per incoraggiare la costanza.”
L’importanza dell’attività fisica per i pazienti cardiopatici
Nonostante le difficoltà, lo studio conferma che l’allenamento fisico, sebbene non risolutivo, può migliorare la resilienza e la capacità aerobica dei pazienti con insufficienza cardiaca. I ricercatori raccomandano allenamenti personalizzati di forza e resistenza come parte integrante della gestione della malattia.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e consigli su come l’attività fisica può contribuire alla gestione di condizioni cardiache complesse.