Escluse a Roma le liste di Fassina e a Milano quelle di Fratelli d’Italia.
Tutti pronti per la pugna, battaglie incredibili, alleanze, scioglimenti, ripensamenti, aggregazioni, cambiamenti di candidati, ma poi, quando si tratta di presentare le liste, di casini se ne combinano e pure grossi.
Aspetti dilettanteschi che denotano idee confuse e disorganizzazione, non solo politica. A Roma il termine per la presentazione delle liste è scaduto alle ore 12 di sabato, ma la lista Sel-SI di Fassina non è stata ammessa.
Subito Fassina si è affrettato a dichiarare: “Abbiamo appreso con stupore che la Commissione elettorale ha respinto le nostre liste dalla competizione per Roma. Si tratta di una decisione che, se fosse confermata, altererebbe pesantemente l’esito delle elezioni amministrative nella Capitale. Presentiamo subito ricorso e nelle prossime ore decideremo quali altre iniziative intraprendere”.
Intanto a Milano è stata esclusa la lista di Fratelli d’Italia, che pure ha ovviamente annunciato ricorso.
Pare che nella presentazione dei candidati mancassero le dichiarazioni sulla insussistenza di cause di inconferibilità o incompatibilità sottoscritte dai candidati stessi.
“Per puro errore materiale”, affermano i Fratelli d’Italia. Ma quanto dilettantismo circola ancora in giro.