Il sonno è fondamentale per l’uomo, anche in termini di invecchiamento cerebrale.
Se da una parte il cervello sembra non risenta di un lavoro continuo, anche di un certo impegno, e anzi migliori il proprio funzionamento se debitamente stimolato, dall’altra dormire poco e/o male contribuisce al declino cognitivo.
Tutto ciò viene discusso e approfondito nella VI edizione della Settimana Mondiale del Cervello dagli esperti della Sin, Società Italiana di Neurologia.
Gli studiosi della Sin sottolineano come il sonno sia “un’attività fondamentale per l’uomo, perché almeno un terzo della vita lo si trascorre dormendo”.
Il professor Gianluigi Gigli, ordinario di neurologia presso l’Università di Udine, spiega che i disturbi del sonno si associano spesso ad altre malattie, soprattutto a carico del sistema nervoso. I disturbi del sonno colpiscono circa 13 milioni di Italiani.
I principali sono l’insonnia che, in forma più o meno grave, colpisce circa il 41% della popolazione, la sindrome delle apnee nel sonno, di cui soffrono circa due milioni di Italiani, la sindrome delle gambe senza riposo, che colpisce 3 milioni di Italiani, ed i disturbi del ritmo circadiano.
In occasione della settimana mondiale del cervello, che si tiene dal 14 al 20 marzo, la Sin prevede incontri divulgativi, convegni scientifici e incontri per dibattere di questi ad altri importanti argomenti.