Don Angelo Chizzolini da Albenga chiede scusa per non aver benedetto la salma di Aicha Bellamoudden, morta nel crollo della palazzina di Bezzo di Arnasco.
Il Don, evidentemente tirato per le orecchie da uno stuolo di superiori, già abbondantemente sottoposto al biasimo e al ludibrio dell’opinione pubblica, evidentemente non ha potuto far altro che tornare sui suoi passi.
La signora sembra pure che si stesse convertendo al cristianesimo. Sembra. Ma evidentemente il problema non era questo.
E il problema non era nemmeno la benedizione, atto necessario per una religione, ma forse non indispensabile per un non credente.
Nel senso che benedizione o meno, i problemi per i poveri parenti, evidentemente sono altri.
La questione della gravità dell’accaduto sta invece nel fatto, totalmente inammissibile ed esecrando, di una gravità inaudita, che il nome della signora nella funzione funebre pare che proprio non fosse stato fatto.
Come se non fosse mai esistita, in quanto appartenente ad una religione diversa, quella musulmana. Alla faccia dell’inclusività e della pietà cristiana.
Basterebbe solo questo per consigliare il signor Angelo Chizzolini da Albenga a restituire quelle vesti a persona più degna ed adoprarsi in altro nella vita.