Una dieta sana nella mezza età aiuta a invecchiare meglio

Antonio Capobianco

Seguire un’alimentazione equilibrata durante la mezza età può favorire un invecchiamento più sano, sia a livello fisico che mentale. È quanto emerge da un importante studio internazionale condotto dalle Università di Harvard, Copenaghen e Montreal, che ha monitorato per oltre trent’anni le abitudini alimentari di più di 105.000 adulti.

Una dieta sana nella mezza età aiuta a invecchiare meglio

Secondo i ricercatori, l’adesione a diete a prevalenza vegetale, con un consumo moderato di alimenti sani di origine animale e una drastica riduzione degli alimenti ultra-processati, è associata a un maggiore benessere in età avanzata. In particolare, chi segue questo tipo di alimentazione ha più probabilità di arrivare ai 70 anni in buona salute, senza malattie croniche e con funzioni cognitive e fisiche integre.


I modelli alimentari studiati e i risultati emersi

Lo studio, pubblicato su Nature Medicine, ha analizzato diversi modelli dietetici considerati “sani”, tra cui:

  • l’Alternative Healthy Eating Index;
  • l’indice mediterraneo alternativo;
  • la dieta DASH;
  • il modello MIND (Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay);
  • la dieta a base vegetale sana;
  • il Planetary Health Diet Index;
  • due modelli supportati empiricamente per infiammazione e iperinsulinemia.

Tutti questi schemi condividono una base comune: elevato consumo di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, noci e grassi insaturi, con un uso limitato di carni rosse, prodotti industriali e zuccheri aggiunti. Alcuni includono anche una quantità moderata di pesce e latticini.

Dallo studio è emerso che circa 1 persona su 10 è riuscita a invecchiare in salute, e tra questi i più virtuosi erano coloro che seguivano in particolare la dieta definita “Alimentazione Sana Alternativa”. Chi aderiva a questo modello aveva l’86% di probabilità in più di arrivare a 70 anni in salute e oltre il doppio delle possibilità di raggiungere i 75 anni senza malattie gravi.


Perché ridurre gli alimenti ultra-processati è fondamentale

Uno degli aspetti centrali dello studio è stato l’impatto degli alimenti ultra-processati sull’invecchiamento. Tra questi rientrano snack confezionati, bevande zuccherate (anche light), carni lavorate e prodotti ricchi di grassi trans, sodio e conservanti.

I dati hanno evidenziato come un consumo frequente di questi cibi sia associato a una minor probabilità di invecchiamento sano, indipendentemente dal modello alimentare seguito.


La dieta giusta non è unica, ma personalizzabile

Gli autori dello studio sottolineano che non esiste una “dieta perfetta” valida per tutti, ma piuttosto schemi alimentari sani che possono essere adattati alle preferenze personali, al contesto culturale e allo stile di vita individuale.

Secondo la ricercatrice Marta Guasch-Ferré dell’Università di Copenaghen, “le diete ricche di alimenti vegetali e con un consumo moderato di alimenti sani di origine animale rappresentano un modello efficace per promuovere un invecchiamento sano”.

La coautrice Anne-Julie Tessier, dell’Università di Montreal, aggiunge che “i risultati offrono una base importante per sviluppare linee guida dietetiche flessibili, orientate al benessere a lungo termine”.

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