Dazi USA: Trump annuncia tariffe globali, ma dimentica il petrolio russo

Antonio Capobianco

Donald Trump torna a scuotere gli equilibri del commercio internazionale con una nuova ondata di dazi. Il presidente degli Stati Uniti ha ufficialmente annunciato tariffe del 10% sulle importazioni globali e del 20% nei confronti dell’Unione Europea, segnando una nuova fase nella sua politica commerciale aggressiva e protezionista. L’obiettivo dichiarato: tutelare l’industria americana e riequilibrare gli scambi internazionali.

Dazi USA Trump annuncia tariffe globali ma dimentica il petrolio russo

Non resteremo a guardare mentre ci impongono regole che favoriscono le loro industrie a spese delle nostre. Questo è finito”, ha affermato Trump durante un acceso discorso alla Casa Bianca.

Vino spagnolo e alcolici europei: da minaccia a dimenticanza

Nelle scorse settimane, Trump aveva promesso di colpire duramente anche altri settori sensibili, tra cui il mercato vinicolo europeo. L’ex presidente aveva dichiarato l’intenzione di imporre un dazio del 200% su vino, champagne e liquori provenienti da Francia, Spagna e altri paesi membri dell’UE, come risposta alla tassazione sul whisky americano in Europa.

Se attuate, queste misure avrebbero potuto mettere a rischio milioni di euro di esportazioni, specialmente per paesi come l’Italia, la Spagna e la Francia, i principali esportatori di bevande alcoliche negli Stati Uniti. Basti pensare che gli USA importano dalla Spagna oltre 135 milioni di dollari in bevande alcoliche ogni anno, mentre ne esportano solo 22 milioni.

Tuttavia, questa “minaccia daziaria” è sparita dall’agenda ufficiale di Trump, almeno per ora. Il leader americano ha preferito concentrare i suoi attacchi su settori più strategici, lasciando al momento intatti i rapporti con il mercato degli alcolici europei.

Attacco (rinviato) al petrolio russo

Un’altra promessa rimasta sospesa riguarda la Russia. Trump ha minacciato di introdurre sanzioni secondarie sul petrolio russo se non verrà raggiunto un accordo per porre fine al conflitto in Ucraina.

Se la Russia non collabora per porre fine alla guerra, e se riterrò che sia responsabile – e credo che lo sia – allora imporrò dazi su tutto il petrolio russo”, ha dichiarato il presidente USA.

Trump ha inoltre avvertito che “chi compra petrolio dalla Russia non potrà più fare affari negli Stati Uniti”, un’affermazione che, per il momento, non ha avuto seguito ufficiale ma che resta un monito politico e strategico.

Le nuove tariffe sulle auto straniere

Nel suo discorso, Trump ha anche annunciato dazi del 25% su tutte le automobili straniere, in vigore già dalla serata stessa. Un provvedimento volto a “rilanciare la manifattura americana” e a ridare slancio a un settore industriale considerato vitale per l’economia nazionale.

Per decenni, il nostro Paese è stato saccheggiato da nazioni amiche e nemiche. Ora è il momento di riprenderci ciò che è nostro”, ha tuonato dal prato della Casa Bianca.

Conclusione

Le nuove mosse di Trump riaccendono le tensioni commerciali globali e aprono la strada a possibili contromisure da parte dei partner internazionali. Se da un lato alcune minacce, come quelle al vino spagnolo o al petrolio russo, sembrano essere state messe da parte, le nuove tariffe su automobili e beni europei confermano la volontà dell’ex presidente di proteggere i confini economici degli Stati Uniti. Resta da vedere se, e quando, tornerà a colpire anche i settori finora risparmiati.

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