Cosa succede al tuo cervello con l’assunzione della cannabis

Antonio Capobianco

L’uso della cannabis ha notevoli implicazioni sul cervello, specialmente quando l’uso inizia in età adolescenziale. Il tetraidrocannabinolo (THC), il principale composto psicoattivo della cannabis, interagisce con il sistema endocannabinoide del cervello, un sistema che modula diverse funzioni fisiologiche come l’appetito, il dolore, l’umore e la memoria. Questo sistema è composto da recettori che si trovano in alte densità in aree del cervello coinvolte nei movimenti motori, nella memoria e nell’attenzione, che contribuiscono agli effetti psicoattivi dell’uso di cannabis​.

Cosa succede al tuo cervello con assunzione della cannabis
Foto@Pixabay

Le ricerche hanno mostrato che l’esposizione prolungata alla cannabis durante lo sviluppo adolescenziale può portare a cambiamenti a lungo termine o potenzialmente permanenti nel cervello. Ad esempio, studi su animali e umani indicano che l’esposizione al THC può causare cambiamenti strutturali e funzionali nel cervello, specialmente nell’ippocampo, una regione cruciale per la memoria e l’apprendimento. Questi cambiamenti includono alterazioni nella connettività e una riduzione del volume di alcune aree cerebrali, con conseguenze sulle funzioni esecutive come memoria, apprendimento e controllo degli impulsi​​.

Gli studi hanno anche evidenziato che l’uso di cannabis può avere un impatto sulle capacità cognitive. L’uso regolare, iniziato in adolescenza e continuato nell’età adulta, è stato associato a un calo del quoziente intellettivo (QI), con studi longitudinali che hanno rivelato una perdita media di circa 6-8 punti di QI nei consumatori persistenti. Curiosamente, coloro che hanno smesso di usare cannabis da adulti non hanno recuperato i punti di QI persi, mentre coloro che hanno iniziato a usarla in età adulta non hanno mostrato perdite significative di QI​​.

Un’area di crescente interesse è l’impatto della cannabis sui giovani adulti e sugli anziani. Negli anziani, alcuni studi suggeriscono che la cannabis potrebbe migliorare le connessioni neurali nelle aree del cervello associate alla memoria e all’apprendimento, offrendo una prospettiva potenzialmente positiva sull’uso terapeutico della cannabis in questa fascia d’età​.

Inoltre, l’uso di cannabis in giovane età è fortemente legato all’insorgenza di disturbi psicotici, come la schizofrenia, particolarmente tra coloro che possiedono una predisposizione genetica o altri fattori di rischio preesistenti. Studi hanno dimostrato che l’uso precoce e frequente di cannabis aumenta il rischio di sviluppare tali condizioni​​.

La comprensione degli effetti della cannabis sul cervello è complicata dalla varietà di modi in cui viene consumata (fumata, vaporizzata, ingerita come edibili) e dalla diversità dei suoi composti attivi come THC e cannabidiolo (CBD), che possono avere effetti diversi​​.

In conclusione, mentre la cannabis mostra un potenziale terapeutico, i rischi associati, specialmente quando usata in età giovanile, sottolineano l’importanza di un uso informato e cauto, e la necessità di ulteriori ricerche per chiarire pienamente i suoi effetti complessivi sul cervello.

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