Cosa si intende per cessione del credito

Antonio Capobianco

La cessione del credito è un’operazione che consente di trasferire il diritto di credito da un soggetto all’altro. In Italia, questa pratica è disciplinata dal Codice Civile e dal Decreto Legislativo n. 142 del 2008, che ha introdotto importanti novità in materia di cessione del credito. In questo articolo approfondiremo il significato di questo concetto e le principali norme che lo regolamentano.

Cosa si intende per cessione del credito
La normativa per la cessione del credito in Italia (Foto@Pixabay)

Cosa si intende per cessione del credito in Italia?

La cessione del credito è un’operazione giuridica attraverso la quale il titolare di un credito, ovvero il soggetto che ha il diritto a ricevere una prestazione da parte di un altro soggetto (il debitore), trasferisce tale diritto ad un terzo soggetto (il cessionario). In altre parole, il cedente concede al cessionario il diritto di farsi pagare dal debitore la somma dovuta. In cambio, il cedente riceve dal cessionario un corrispettivo, che può consistere in una somma di denaro o in altro tipo di prestazione.

Il trasferimento del credito può avvenire per atto tra vivi, ovvero con una scrittura privata o un atto notarile. In alcuni casi, può avvenire anche per successione a causa di morte.

La cessione del credito è uno strumento molto utilizzato nel mondo degli affari, soprattutto in situazioni in cui il titolare del credito ha bisogno di liquidità immediata. Ad esempio, un’azienda che ha emesso una fattura può cedere il diritto di credito ad una società di factoring per ottenere un anticipo sul valore della fattura stessa.

Normativa sulla cessione del credito in Italia

In Italia, la cessione del credito è regolata dal Codice Civile e dal Decreto Legislativo n. 142 del 2008, che ha introdotto importanti novità in materia. Il Decreto ha recepito la Direttiva europea 2000/46/CE, che mira a favorire lo sviluppo del mercato della cessione dei crediti attraverso l’armonizzazione delle normative dei vari paesi membri.

Tra le principali novità introdotte dal Decreto, vi è l’obbligo di notifica del debitore della cessione del credito da parte del cedente al cessionario. Questa notifica serve a garantire la validità del trasferimento del credito nei confronti del debitore. In caso di mancata notifica, il trasferimento del credito può essere considerato inefficace.

Inoltre, il Decreto ha previsto la possibilità per il debitore di opporsi alla cessione del credito entro un termine di 15 giorni dalla notifica. Tale opposizione può essere basata su motivi di illegittimità o di inopportunità della cessione.

Si può concludere che la cessione del credito rappresenta uno strumento molto utile per le aziende e i privati che necessitano di liquidità immediata. La normativa italiana disciplina in modo preciso e dettagliato questa pratica, garantendo la validità e l’efficacia del trasferimento del credito. Tuttavia, è importante prestare attenzione ai dettagli della procedura e rispettare i requisiti previsti dalla legge per evitare eventuali controversie o problemi. In ogni caso, la cessione del credito può rappresentare un’opzione vantaggiosa per chi ha bisogno di liquidità immediata, purché si rivolga a professionisti competenti e affidabili nel settore.

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