La scrittura giapponese è un sistema complesso e affascinante che utilizza tre tipi principali di scritture: kanji, hiragana e katakana. Ogni scrittura ha un suo specifico utilizzo e insieme contribuiscono a formare uno dei sistemi di scrittura più complessi in uso oggi.
Kanji
I kanji sono caratteri logografici adottati dal cinese e usati nella scrittura del giapponese. Ogni kanji rappresenta un concetto o un blocco di significato e la maggior parte dei kanji ha più di una pronuncia, a seconda del contesto. Gli studenti giapponesi delle scuole primarie e secondarie sono tenuti a imparare 2.136 kanji jōyō, che sono i caratteri più comunemente usati, sebbene il numero totale di kanji superi i 50.000, molti dei quali si trovano solo in testi storici e non sono utilizzati nel giapponese moderno. I kanji sono usati principalmente per scrivere parole di origine giapponese o cinese, incluse molte parole, come sostantivi, radici di verbi e aggettivi, e nomi di persona e luoghi.
Hiragana
L’hiragana è un sillabario utilizzato per scrivere parole native giapponesi o elementi grammaticali. Ogni carattere rappresenta una sillaba o, più precisamente, un mora (un’unità fonetica più piccola della sillaba). L’hiragana è usato per scrivere okurigana (terminazioni verbali e aggettivali), particelle grammaticali, e parole per cui non esiste un kanji o il kanji è considerato troppo complicato. L’hiragana deriva da semplificazioni corsive di kanji e fu creato principalmente dalle donne della corte imperiale giapponese durante il periodo Heian (794–1185).
Katakana
Il katakana è usato principalmente per trascrivere parole straniere, nomi, onomatopee e per enfasi, similmente all’italico o al grassetto in italiano. Anche il katakana rappresenta sillabe, e, come l’hiragana, ha origine da semplificazioni di kanji, ma tende ad avere forme più angolari e lineari. Anche il katakana ha 46 caratteri di base, e le sue forme sono spesso simili ai corrispondenti hiragana, sebbene siano utilizzate in contesti diversi.
Combinazione e Uso
La scrittura giapponese combina questi tre tipi di scritture in quasi tutti i testi, rendendola unica nel suo genere. Mentre kanji e hiragana vengono usati insieme per esprimere concetti complessi e dettagli grammaticali, il katakana viene inserito per parole non giapponesi o per aggiungere enfasi. Questa combinazione di scritture fa sì che i testi giapponesi siano molto densi di informazioni e richiedano una comprensione dettagliata di ciascuno sistema per essere letti correttamente.
Unicità della Tipografia Giapponese
Un altro aspetto interessante della scrittura giapponese è la sua flessibilità nell’orientamento del testo. Tradizionalmente, il giapponese può essere scritto sia in verticale, da destra a sinistra, sia in orizzontale, da sinistra a destra. L’orientamento verticale è spesso associato a testi tradizionali, romanzi e scritti umanistici, mentre l’orizzontale è utilizzato per documenti d’affari, scritti scientifici e materiali relativi a lingue straniere. Questa caratteristica offre una versatilità unica nella progettazione di libri, giornali e materiali digitali, permettendo un uso creativo dello spazio e una distinzione visiva tra diversi tipi di contenuto.
Possiamo concludere che, la scrittura giapponese, con la sua combinazione di kanji, hiragana e katakana, offre un sistema ricco e complesso che riflette la storia e la cultura del Giappone. La capacità di utilizzare orientamenti di testo sia verticali che orizzontali aggiunge un ulteriore livello di complessità e bellezza a questo sistema di scrittura, rendendolo affascinante sia per gli studiosi che per i neofiti della lingua giapponese.