C’è una nuova speranza per curare il morbo di Alzheimer

Antonio Capobianco

Esaminando le cellule nervose cerebrali create da cellule staminali pluripotenti indotte, i ricercatori giapponesi sono stati in grado di determinare le caratteristiche genetiche delle persone soggette al morbo di Alzheimer.

Scienziati giapponesi hanno firmato uno studio che potrebbe essere promettente nel trattamento del morbo di Alzheimer, che non ha ancora una cura definitiva.

Il team guidato dalla professoressa Haruhisa Inoue dell’iPS Cells Research and Application Center dell’Università di Kyoto è stato in grado di identificare le caratteristiche genetiche delle persone predisposte all’Alzheimer esaminando le cellule nervose cerebrali create da cellule staminali pluripotenti indotte.

Nello studio che ha coinvolto 102 persone con diagnosi di Alzheimer, il team ha creato cellule cerebrali attraverso cellule staminali pluripotenti indotte, note anche come cellule iPS, e ha analizzato le strutture proteiche e lo stato genetico delle cellule.

Gli scienziati hanno identificato 496 piccole mutazioni genetiche associate a proteine ​​anormali ritenute causa dell’Alzheimer e hanno anche identificato 8 geni che controllano la quantità di proteine ​​anormali.

Si prevede che l’esame delle proprietà dei geni trovati a seguito dello studio aprirà la strada alla determinazione della causa esatta del morbo di Alzheimer, alla diagnosi precoce e alla ricerca di nuovi metodi di trattamento.

Le cellule staminali pluripotenti indotte possono essere prelevate dalla pelle o dai globuli e programmate per svilupparsi in cellule pluripotenti in una fase iniziale di formazione.

Le cellule in questione possono essere trasformate in qualsiasi cellula umana desiderata per scopi terapeutici.

Il morbo di Alzheimer, che è un tipo comune di demenza ed è noto come una malattia neurologica progressiva che causa la distruzione delle cellule cerebrali, è noto per influenzare la vita di circa 50 milioni di persone in tutto il mondo.

Sebbene la causa esatta dell’Alzheimer, che provoca una diminuzione del pensiero, della memoria e delle funzioni comportamentali, non sia nota, non esiste un metodo di trattamento efficace.

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