Nella provincia romana da settimane ormai la tensione è alle stelle: cittadini e rom si sono scontrati più volte e le polemiche non accennano a scemare.
Questa volta, a Casal Bruciato un gruppo di cittadini insieme ai militanti di CasaPound da lunedì sera protesta contro l’assegnazione di una casa popolare in via Satta a una famiglia rom.
Dopo le proteste di cittadini a Torre Maura e Casalotti, stavolta la pietra dello scandalo è l’assegnazione di un alloggio popolare, che secondo cittadini poteva andare a qualcuna delle famiglie bisognose italiane che ne avevano fatto richiesta, ed invece è stata assegnata ad una famiglia rom.
“E’ stato assegnato un alloggio popolare a un nucleo familiare di 14 nomadi – ha spiegato un referente di CasaPound -.
Gli abitanti non li vogliono, hanno paura. Il sindaco di Roma pensa di risolvere l’emergenza dei campi nomadi abusivi sulle spalle dei cittadini. L’appartamento al centro della protesta si era liberato due settimane fa. Assegnataria era una signora ma ci vivevano i nipoti, che volevano riscattare l’immobile ma il Comune li ha bollati come occupanti abusivi”.
Dal canto loro, il capo famiglia rom ha riferito: “Ci hanno detto che noi, con le nostre famiglie e i bambini, dovevamo subito uscire da casa. E ci hanno minacciato dicendoci che ci avrebbero tirato bombe e ci avrebbero picchiati. I miei figli hanno visto e sentito tutto questo e ora, con queste persone sotto casa, hanno paura. Tanto che per fare la spesa siamo stati scortati dalla polizia. Ma a questa casa ne abbiamo diritto, ce l’ha assegnata il Comune”.
Inoltre, una donna si è affacciata da una finestra al secondo piano dello stabile e ha urlato: «Vi chiamate italiani state violando la Costituzione siete una vergogna».