Capelli bianchi c’è un collegamento al sistema immunitario

Antonio Capobianco
E’ normale che il colore dei capelli cambi, poiché le persone invecchiano, ma i capelli bianchi possono cominciare ad apparire in qualsiasi momento della vita, persino gli adolescenti o i ventenni possono notare piccole ciocche di capelli bianchi.

Il corpo umano ha milioni di follicoli piliferi o piccole sacche che rivestono la pelle, tali follicoli generano capelli e cellule di colore o pigmento che contengono la melanina. Nel tempo, i follicoli piliferi perdono le cellule del pigmento, con conseguente decolorazione dei capelli bianchi.

Ma quali sono le cause comuni della prematura comparsa di capelli bianchi? Esistono metodologie e soluzioni per rallentare il processo di ingrigimento o eventualmente prevenirlo, sembrerebbe di si.

In alcune persone, dopo una grave malattia o in risposta allo stress cronico, i loro capelli possono diventare grigi, le ragioni esatte di ciò si sono a tutti gli effetti ancora difficili da definire. Tuttavia, un nuovo studio sembrerebbe aprire a nuove teorie.

Recentemente i ricercatori del National Institutes of Health (NIH) e dell’Università dell’Alabama di Birmingham hanno trovato alcuni indizi in un “contesto” inaspettato, ovvero: il sistema immunitario, quì gli interferoni sembrano particolarmente importanti.

Capelli bianchi: come gli interferoni ci fanno diventare brizzolati

capelli bianchi collegamento con il sistema immunitario

Quando il corpo è invaso da un agente patogeno, il sistema immunitario è il primo a rispondere, una particolare zona del sistema immunitario, chiamata anche sistema immunitario non specifico, combatte tutti le avversità con un attacco rapido.

Tutte le cellule hanno la capacità di riconoscere gli invasori e, quando lo fanno, rilasciano interferoni, tali proteine ​​informano anche altre cellule di agire, aumentando l’attività dei geni che bloccano la replicazione virale. Gli interferoni attivano anche altre cellule immunitarie, come le cellule natural killer ed i macrofagi.

L’autrice principale dello studio, Melissa Harris, assistente professore nel Dipartimento di Biologia, spiega come si sono imbattuti in questa sorprendente connessione tra il colore dei capelli e gli interferoni.

Gli strumenti genomici“, conferma la Harris, “ci permettono di valutare come tutti i geni all’interno del nostro genoma cambiano espressione in diverse condizioni, e talvolta cambiano in modo imprevedibile. Siamo interessati ai geni che influenzano il modo in cui le cellule staminali vengono mantenute nel tempo.

Ci piace studiare i capelli grigi“, aggiunge Harris, “perché è una facile lettura della disfunzione delle cellule staminali dei melanociti“.

Il composto che univa i punti tra i capelli grigi e il sistema immunitario era il fattore di trascrizione MITF, che è una proteina che regola gran parte dell’attività cellulare all’interno dei melanociti.

Gli scienziati hanno scoperto che il MITF è vitale per mantenere la risposta all’interferone dei melanociti sotto copertura. Senza il controllo del MITF della risposta nelle cellule staminali dei melanociti, i peli dei topi diventano grigi. Inoltre, nei topi predisposti a diventare grigi, se viene attivata la segnalazione immunitaria, i peli grigi crescono più rapidamente.

I risultati sono stati pubblicati all’inizio di questa settimana sulla rivista PLOS Biology .

Capelli grigi: cosa ci riserva il futuro

Secondo il coautore dello studio, William Pavan, capo del Genetic Disease Research Branch del National Human Genome Research Institute del NIH, “Questa nuova scoperta suggerisce che i geni che controllano il pigmento nei capelli e nella pelle funzionano anche nella fase di controllo del sistema immunitario innato.

I risultati potrebbero fornirci ulteriori informazioni sul perché le persone sviluppano i capelli grigi nella prima fase della vita o a seguito di malattie e stress. Tuttavia, ci sono altre applicazioni, forse più importanti:

La vitiligine, caratterizzata dalla perdita di pigmentazione in particolari chiazze di pelle – colpisce lo 0,5-1 percento delle persone in tutto il mondo, le regioni di decolorazione bianche sono dovute a una riduzione del numero di melanociti.

Sebbene nessuno sia troppo sicuro del motivo per cui i melanociti smettono di funzionare, si è pensato sempre alla vitiligine come una malattia autoimmune, ma come spesso accade nella scienza, solo molte più ore di ricerca potranno dare un quadro completo del problema.

fonte@medicalnewstoday.com

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