Pian piano, nonostante i contagi continuino ad essere tanti ed i morti giornalieri ad essere oltre i 400, l’Italia deve ripartire.
Deve farlo per evitare una crisi economica ancora più ingestibile di quella in cui siamo già sprofondarlo, deve farlo per salvaguardare la salute psico-fisica dei suoi abitanti che ormai sono fortemente provati dalla reclusione forzata.
E anche nelle regioni che finora sono state più intransigenti si autorizzano nuove aperture.
In Campania, il severissimo Vincenzo De Luca ha finalmente ceduto ai ristoratori autorizzando le consegne a domicilio di bar, ristoranti e pizzerie, anche se in determinati orari e con tutte le precauzioni del caso.
In Toscana, da venerdì 24 aprile ristoranti e locali che somministrano alimenti potranno vendere cibo da asporto. Lo dispone l’ordinanza firmata dal presidente Enrico Rossi, la numero 41. La vendita da asporto, che potranno effettuare tutti i ristoranti e i locali, anche artigianali, dovrà essere effettuata previa ordinazione on-line o telefonica.
Per evitare assembramenti i locali che vendono il cibo dovranno garantire che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano solo per appuntamenti e dilazionati nel tempo, evitando così che i clienti si incrocino fra loro.