L’attività vulcanica recente su Marte, una scoperta affascinante e rivelatrice, ha trasformato la nostra comprensione del Pianeta Rosso. La regione di Elysium Planitia, in particolare, è emersa come un punto focale di questa attività, con nuove ricerche che indicano una storia geologica più complessa e attiva di quanto precedentemente ipotizzato.
La ricerca condotta da Joana Voigt e Christopher Hamilton dell’Università dell’Arizona ha utilizzato un approccio multidisciplinare, combinando immagini satellitari, radar a penetrazione del suolo e dati topografici per ricostruire la storia geologica di Elysium Planitia. Hanno scoperto che l’area è composta da materiale di oltre 40 eventi vulcanici avvenuti tra 120 milioni e 1 milione di anni fa. Questi eventi includono eruzioni massive, come quella che ha inondato Rahway Valles con oltre 16.000 chilometri cubi di basalto fuso, e altre eruzioni di dimensioni simili in Marte Vallis e Athabasca Valles. Queste eruzioni potrebbero aver rilasciato grandi quantità di acqua sotterranea, creando eventi esplosivi che hanno modellato il paesaggio marziano.
Un aspetto significativo di queste scoperte è la potenziale implicazione per la vita su Marte. Le interazioni tra la lava e l’acqua o il ghiaccio, che hanno causato esplosioni di vapore, potrebbero aver creato ambienti idrotermali favorevoli alla vita microbica. Questo parallelismo con le caratteristiche geologiche terrestri, come le sorgenti termali, rende Elysium Planitia un luogo di interesse per gli astrobiologi.
Un’altra rivelazione sorprendente proviene dal sito di un’eruzione recente, situato a circa 1.600 chilometri dal lander InSight della NASA, che studia l’attività sismica su Marte dal 2018. La scoperta di due Marsquakes, equivalenti marziani dei terremoti terrestri, nella regione dei Cerberus Fossae suggerisce che queste potrebbero essere state causate dal movimento del magma sotterraneo. Questo deposito vulcanico, insieme alla giovane età dei depositi, rafforza la possibilità che ci possa essere ancora attività vulcanica su Marte, e solleva la possibilità di condizioni abitabili sotto la superficie del pianeta in un passato recente.
Le ricerche sulla presenza di una colossale pluma del mantello sotto Elysium Planitia indicano che Marte potrebbe essere più attivo di quanto si pensasse in precedenza. Questa pluma del mantello, spingendo verso l’alto la superficie marziana, potrebbe essere la causa di intensa attività vulcanica e sismica.
In sintesi, queste scoperte rivelano un Marte più dinamico e potenzialmente ospitale di quanto si pensasse, offrendo nuove prospettive per la ricerca di vita passata o presente sul Pianeta Rosso.