Attenzione alle false telefonate per rimborsi

Antonio Capobianco

Le false telefonate che mirano a ottenere informazioni personali o a indurre le persone a effettuare pagamenti per presunti rimborsi sono una forma di truffa molto diffusa.

Attenzione alle false telefonate per rimborsi
foto@pixabay

In Italia, tali comportamenti sono perseguibili penalmente e possono essere affrontati legalmente in diversi modi.

Ecco alcune linee guida e riferimenti normativi utili:

  1. Truffa: Secondo l’articolo 640 del Codice Penale, la truffa è il reato commesso da chiunque, con artifizi o raggiri, induce taluno in errore procurandosi un ingiusto profitto con altrui danno.
  2. Protezione dei dati personali: Il Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e il Codice in materia di protezione dei dati personali (D.lgs. 196/2003) tutelano i dati personali. La raccolta di dati tramite false telefonate viola queste normative e può essere denunciata al Garante per la protezione dei dati personali.
  3. Tutela del consumatore: Il Codice del Consumo (D.lgs. 206/2005) protegge i consumatori da pratiche commerciali scorrette, inclusi i raggiri telefonici. Il consumatore può segnalare queste pratiche all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).
  4. Costituzione della Repubblica Italiana: L’articolo 21 della Costituzione garantisce la libertà di espressione, ma questa non può essere utilizzata per scopi fraudolenti. Le false telefonate per rimborsi violano i principi di onestà e correttezza tutelati dall’ordinamento.

Cosa fare in caso di sospetta truffa telefonica:

  • Non fornire informazioni personali: Mai condividere dati sensibili come il numero di conto bancario, il codice fiscale o altre informazioni personali.
  • Verificare l’identità del chiamante: Richiedere un numero di telefono per richiamare e verificare l’identità del chiamante con l’organizzazione che afferma di rappresentare.
  • Segnalare l’incidente: Denunciare l’episodio alle autorità competenti, come la Polizia Postale, e segnalare il numero di telefono sospetto.

Riferimenti normativi:

  • Codice Civile: articoli 640 (Truffa) e seguenti.
  • Costituzione della Repubblica Italiana: articoli 21 e seguenti.
  • Codice del Consumo: D.lgs. 206/2005.
  • GDPR: Regolamento (UE) 2016/679.

Per ulteriori dettagli, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto penale o in diritto dei consumatori.

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