Attenzione alla posizione del braccio quando misuri la pressione

Antonio Capobianco

Un recente studio condotto dai ricercatori della Johns Hopkins University ha evidenziato l’importanza della corretta posizione del braccio durante la misurazione della pressione sanguigna, sia a casa che in clinica. Secondo lo studio, la posizione del braccio può influenzare significativamente l’accuratezza delle letture, e anche gli operatori sanitari dovrebbero essere più attenti a questo aspetto.

Attenzione alla posizione del braccio quando misuri la pressione

La dott.ssa Tammy Brady, principale autrice della ricerca e vicepresidente per la ricerca clinica presso la Scuola di Medicina della Johns Hopkins, ha sottolineato che i pazienti devono assicurarsi di seguire le giuste indicazioni sia quando misurano la pressione a casa sia quando si trovano in ambito clinico. L’American Heart Association (AHA) raccomanda che la pressione sanguigna normale sia di 120/80 mmHg, ma una misurazione errata potrebbe portare a diagnosi scorrette, aumentando il rischio di condizioni gravi come infarto o ictus.

Lo studio ha analizzato tre diverse posizioni del braccio: appoggiato su una scrivania, in grembo e lasciato pendere al fianco. I risultati hanno mostrato che le letture prese con il braccio appoggiato in grembo sovrastimavano la pressione sistolica di circa 4 mmHg, mentre quelle prese con il braccio pendente al fianco sovrastimavano il valore di circa 7 mmHg.

La pressione sistolica, ossia la forza esercitata dal sangue contro le pareti arteriose quando il cuore batte, è particolarmente sensibile a queste variazioni di posizione. Secondo le linee guida dell’AHA, il bracciale per la misurazione della pressione dovrebbe essere all’altezza del cuore, con il braccio appoggiato su una superficie stabile, come una scrivania. Tuttavia, i ricercatori hanno notato che in molti casi, in clinica, i pazienti vengono esaminati seduti sul lettino, con poco o nessun supporto per le braccia, il che può falsare le misurazioni.

Lo studio ha coinvolto 133 adulti, i quali hanno eseguito la misurazione della pressione in diverse posizioni. Ogni partecipante ha avuto il tempo di svuotare la vescica e di camminare per due minuti prima delle misurazioni, seguite da un periodo di riposo di cinque minuti. Le misurazioni sono state eseguite in tutte e tre le posizioni testate, e poi nuovamente con il braccio appoggiato su una scrivania.

I risultati hanno confermato che le letture prese con il braccio in grembo o senza supporto laterale erano significativamente più alte rispetto a quelle eseguite con il braccio correttamente posizionato su una superficie. La pressione sistolica sovrastimata potrebbe portare a diagnosi errate di ipertensione. Ad esempio, una pressione sanguigna misurata a 130 mmHg con il braccio non supportato potrebbe essere invece di 123 mmHg, rientrando nella norma. Se invece la lettura sovrastima fino a 140 mmHg, si rischia di diagnosticare una ipertensione di stadio 2, che richiede interventi terapeutici più aggressivi.

La coordinatrice dello studio, Sherry Liu, della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, ha spiegato che queste differenze sono particolarmente rilevanti per le misurazioni effettuate con dispositivi automatici, ma non è chiaro se si applichino anche a quelli manuali.

Brady ha concluso affermando che medici e infermieri devono prestare maggiore attenzione alle linee guida per garantire che i pazienti ricevano misurazioni accurate. I risultati di questo studio, pubblicati sulla rivista JAMA Internal Medicine, mettono in luce la necessità di una maggiore consapevolezza nell’uso corretto degli strumenti di misurazione della pressione e dell’importanza della formazione sia dei pazienti sia del personale sanitario.

In sintesi, per ottenere una misurazione accurata della pressione sanguigna è fondamentale seguire alcune semplici regole, come mantenere il braccio all’altezza del cuore, appoggiato su una superficie stabile. Questa accortezza potrebbe evitare diagnosi errate e ridurre il rischio di trattamenti inappropriati.

Next Post

L'aspettativa di vita non può più crescere, secondo uno studio

Secondo un nuovo studio, l’umanità potrebbe aver raggiunto il limite massimo dell’aspettativa di vita, nonostante i progressi nella medicina e nella ricerca genetica. Anche se sempre più persone superano la soglia dei 100 anni, non si registrano aumenti significativi nella durata complessiva della vita. Questo suggerisce che la longevità potrebbe […]
aspettativa di vita non può più crescere secondo uno studio