Arachidi, consumo eccessivo e metastasi

Antonio Capobianco

Gli scienziati dell’Università di Liverpool, in Gran Bretagna, hanno scoperto un meccanismo chimico che può portare alla diffusione del cancro nel corpo a causa del consumo eccessivo di arachidi.

I ricercatori hanno pubblicato i risultati del loro studio sulla rivista Carcinogenesis, confermando la validità delle loro conclusioni inaspettate. Tuttavia, lo studio ha dimostrato che una grande “dose” di arachidi provoca una reazione chimica nel sangue, che è indesiderabile per le persone malate di cancro.

Arachidi consumo eccessivo e metastasi

Il nuovo studio descrive il ruolo che le agglutinine delle arachidi (PNA) svolgono nel promuovere la produzione di citochine (piccole molecole) da parte delle cellule nell’endotelio dei vasi sanguigni. Si tratta delle citochine interleuchina-6 (IL-6) e MCP-1, che stimolano la diffusione delle metastasi. L’aumento della produzione di queste citochine stimola altre cellule nell’endotelio a produrre più molecole proteiche a cui le cellule tumorali che circolano nel flusso sanguigno possono “attaccarsi“.

Viene riferito che gli stessi ricercatori, in uno studio precedente, hanno dimostrato che gli stack di arachidi influiscono allo stesso modo sulle proteine ​​presenti sulla superficie delle cellule cancerose, rendendole più “appiccicose“, cioè rendendole più capaci di aderire all’interno superficie delle pareti dei vasi sanguigni. Questo processo consente alle cellule tumorali di aggregarsi e formare un “grumo” più vitale di singole cellule.

Va notato che i ricercatori non hanno fretta di confermare che le arachidi stimolano l’emergere di nuovi focolai cancerosi nel corpo. Perché molti studi approfonditi condotti negli Stati Uniti non hanno rivelato un chiaro effetto delle arachidi sulla morte per cancro.

I risultati di altri studi in cui persone sane che hanno mangiato 250 grammi di arachidi hanno mostrato che il PNA rimane nel sangue solo per un’ora. Ciò potrebbe indicare che mangiare una quantità limitata di arachidi non influisce sul livello di PNA nel sangue e non causa nessun danno.

Ma secondo il professor Lu Gangyu dell’Università di Liverpool, “C’è comunque la possibilità che una quantità relativamente grande di PNA circoli nel sangue, subito dopo aver mangiato una grande quantità di arachidi. Questi possono avere effetti biologici pericolosi sulle cellule tumorali che circolano nel flusso sanguigno in questo momento, aumentando il rischio di diffusione del cancro. Pertanto, è meglio per i malati di cancro astenersi dal mangiare eccessivamente noccioline o mangiarle regolarmente”.

È probabile che questi risultati includano tutti i prodotti a base di arachidi. Pertanto, i ricercatori dovrebbero condurre uno studio epidemiologico, per determinare l’effetto del consumo eccessivo di arachidi sulla sopravvivenza dei malati di cancro.

Fonte@Vesti

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