Affidamento servizi sociali come funziona

L’affidamento ai servizi sociali rappresenta una delle principali misure alternative alla detenzione previste dal sistema giuridico italiano. Questo strumento è concepito per consentire ai condannati di scontare la pena al di fuori del carcere, promuovendo il loro recupero e reinserimento sociale.

Affidamento servizi sociali come funziona
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Cos’è l’Affidamento ai Servizi Sociali

L’affidamento ai servizi sociali, regolato dall’articolo 47 dell’Ordinamento Penitenziario (Legge 26 luglio 1975, n. 354), consiste nel far scontare la pena al condannato in libertà, sotto la supervisione di un assistente sociale e con l’obbligo di rispettare un programma di recupero. Questo programma viene elaborato in collaborazione con i servizi sociali e può includere attività lavorative, corsi di formazione, terapia e altre misure rieducative.

Tipologie di Affidamento

L’affidamento ai servizi sociali si divide principalmente in due categorie:

  1. Affidamento Ordinario: Destinato ai condannati con una pena (o residuo di pena) non superiore a tre anni. Questa misura è applicabile anche quando il condannato ha mostrato un comportamento positivo durante l’espiazione della pena in carcere o in libertà.
  2. Affidamento Speciale per Tossicodipendenti e Alcoldipendenti: Rivolto a condannati che soffrono di dipendenze e che devono scontare una pena non superiore a sei anni. Per accedere a questa misura, il condannato deve essere impegnato in un programma terapeutico concordato con la ASL o altri enti autorizzati.

Requisiti per l’Affidamento

Per essere ammessi all’affidamento ai servizi sociali, i condannati devono soddisfare determinati requisiti. Oltre alla durata della pena, è fondamentale dimostrare che l’affidamento contribuirà alla rieducazione del condannato e alla prevenzione di futuri reati. Il giudice di sorveglianza valuta le circostanze del caso specifico e, se ritiene che la misura alternativa sia appropriata, concede l’affidamento.

Procedura di Affidamento

La procedura inizia con la presentazione di un’istanza da parte del condannato o del suo avvocato al magistrato di sorveglianza. Se il magistrato ritiene che l’affidamento possa comportare un grave pregiudizio se ritardato, può concedere un provvedimento provvisorio, valido fino alla decisione finale del tribunale di sorveglianza. Quest’ultimo deve pronunciarsi entro sessanta giorni dal ricevimento degli atti.

Durante il periodo di affidamento, il condannato deve rispettare le prescrizioni stabilite nel programma di trattamento. Questo può includere obblighi lavorativi, partecipazione a programmi di recupero, limitazioni negli spostamenti e altri impegni rieducativi. L’ufficio di esecuzione penale esterna monitora il rispetto di tali obblighi e relaziona periodicamente al magistrato di sorveglianza sull’andamento del programma.

Effetti dell’Affidamento

Un esito positivo del periodo di affidamento comporta l’estinzione della pena detentiva e di ogni altro effetto penale. In casi particolari, come condizioni economiche disagiate, il tribunale di sorveglianza può dichiarare estinta anche la pena pecuniaria non riscossa. Se il condannato non rispetta le prescrizioni, il magistrato può revocare l’affidamento e disporre il ritorno in carcere per scontare il resto della pena.

Vantaggi dell’Affidamento

L’affidamento ai servizi sociali offre diversi vantaggi sia per il condannato che per la società. Per il condannato, rappresenta un’opportunità per evitare i danni associati alla detenzione in carcere, come la perdita di contatti familiari e lavorativi, e per intraprendere un percorso di recupero in un ambiente meno restrittivo. Per la società, riduce i costi associati al mantenimento dei detenuti e facilita il reinserimento sociale dei condannati, riducendo il rischio di recidiva.

L’affidamento ai servizi sociali è una misura alternativa alla detenzione che punta a favorire il recupero e il reinserimento sociale dei condannati. Attraverso un programma di trattamento individualizzato e il monitoraggio dei servizi sociali, mira a prevenire la recidiva e a promuovere comportamenti positivi. Per il condannato, rappresenta un’opportunità di riscatto, mentre per la società costituisce un modo efficace per gestire le risorse penitenziarie e promuovere la sicurezza pubblica.

Fonti: Ministero della Giustizia, Diritto.it, La Legge per Tutti.