Donald Trump non deve usare le musiche di Neil Young.
A vietare l’esecuzione delle canzoni durante i comizi elettorali, si è in realtà schierato mezzo mondo della musica: Rolling Stones, Adele, Rem, Elton John, House of Pain, Aerosmith, Pearl Jam.
Il ragazzo non è evidentemente molto amato da musicisti e cantautori per le sue idee, per così dire, poco democratiche.
Ma inizialmente la situazione con Young non era così chiara. Lo stesso cantautore canadese aveva detto, intervistato dalla Reuters: “Il fatto che io sia a favore di Bernie Sanders e che lui, cioè Trump, non mi abbia chiesto il permesso di utilizzare Rocking in the Free World non vuol dire che non possa usarla. Ha pagato i diritti per ottenerla”.
“Cioè lui ha detto di averlo fatto e io gli credo. Quindi non ho niente contro di lui. Una volta che la musica è pubblica, tutti possono usarla per qualsiasi cosa”.
Ma per queste parole, Young è stato biasimato in un Tweet da David Crosby: “Tutti commettono errori qualche volta. Stavolta ha sbagliato lui”.
A questo punto Neil Young, sentendosi strumentalizzato, ha deciso comunque di dire no a Trump per le proprie musiche.