Se tutti i paesi del mondo sono alle prese con l’emergenza Coronavirus, di certo non mancano per alcuni anche altre tragedie e calamità da affrontare.
L’Ucraina, ad esempio, deve fare nuovamente i conti con l’incubo “radioattività”: nel fine settimana si è infatti verificato un tremendo incendio boschivo nei pressi della ex centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, teatro del peggior incidente nucleare della storia.
Due aerei, un elicottero e circa 130 vigili del fuoco sono stati schierati per domare le fiamme, che si sono estese per 20 ettari vicino alla centrale.
Nel corso della giornata, poi, l’incendio nella zona forestale di Kotovsky ha raggiunto un’estensione di 35 ettari a causa di una raffica di vento, come ha fatto sapere il Servizio di Stato per le situazioni di emergenza dell’Ucraina e solo dopo 24 ore le fiamme sono state finalmente domate.
Ma la cosa che più fa paura è l’aumento esponenziale delle radiazioni, proprio a seguito dell’incendio. “Ci sono cattive notizie, le radiazioni sono al di sopra della norma”, ha riconosciuto Yegor Firsov, capo del servizio di ispezione ecologica ucraino, fornendo come prova un filmato del contatore Geiger che segna valori di 0,14 e poi 2,3, quindi 16 volte superiori rispetto a quelli abituali.