La navicella spaziale della NASA su Marte ha fatto una scoperta straordinaria. Tale scoperta ha entusiasmato gli esperti, Curiosity ha riscaldato 24 campioni di polvere a circa 850 gradi Celsius.
“Tutte e tre le possibilità indicano un ciclo del carbonio insolito, diverso da qualsiasi altra cosa sulla Terra oggi“, hanno affermato gli esperti di fronte al risultato.
Gli atomi di carbonio sono stati rilevati in campioni di sedimenti raccolti dalla navicella spaziale Curiosity. La scoperta è stata resa possibile dai dati raccolti dalla navicella spaziale, che dal 2012 esplora il cratere Gale del Pianeta Rosso.
Riscaldando i 24 campioni di polvere a circa 850 gradi Celsius per separare gli elementi nei campioni raccolti, il processo ha fatto si che emettessero gas metano, rivelando la presenza di atomi di carbonio.
Gli scienziati hanno tre idee sull’origine del carbonio: la polvere cosmica, il decadimento ultravioletto dell’anidride carbonica o il decadimento ultravioletto del metano prodotto biologicamente.
Le prime due opzioni puntano a fenomeni cosmici come le nubi di polvere molecolare, mentre la terza opzione potrebbe significare che c’era vita su Marte in passato.
Secondo gli esperti, le forme di vita microscopiche che si nutrono di metano possono produrre carbonio. È noto che questo processo si è verificato anche nel passato della Terra. Inoltre, sia il carbonio che il metano sono visti come i mattoni della vita.
L’autore principale dello studio, pubblicato sulla rivista scientifica peer-reviewed PNAS, e il professore di geoscienze, Christopher H. House, ha affermato che alcuni dei campioni esaminati “sembrano campioni provenienti da strati sedimentari australiani di 2,7 miliardi di anni fa“.
I campioni provenienti dall’Australia avevano origine biologica, secondo lo scienziato, perché antiche forme di vita microbiche li producevano mentre consumavano metano. D’altra parte, i ricercatori osservano che le condizioni su Marte sono molto diverse da quelle sulla Terra e sono scettici sulle tre possibili spiegazioni.
I processi biologici sono una possibile causa del carbonio, ma i risultati della nuova ricerca non sono sufficienti per dimostrare che c’è vita su Marte. Perché in nessuno dei campioni raccolti è stata trovata alcuna prova diretta di forme di vita microbiche.