Numeri terribili, che mostrano una situazione di profonda crisi, difficile da risanare a breve, ma del resto non ci si aspettava altrimenti: il prolungato lockdown ha paralizzato per settimane fabbriche ed aziende, e la produzione non poteva che risentirne enormemente.
Si è infatti registrato un crollo senza precedenti della produzione industriale: -19,1% rispetto a marzo, -42,5% su base annua.
E’ la rilevazione dell’Istat su aprile, mese di pieno lockdown.
In picchiata tutti i settori di attività economica ma in particolare l’auto che ha perso il 100% di produzione e le industrie tessili, dell’abbigliamento e di pelli e accessori (-80,5%).
I cali minori, invece, si osservano come prevedibile nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-6,7%) e nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-8,1%).
L’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale solo per l’energia (+0,7%), mentre ampie diminuzioni si registrano per i beni intermedi (-24,6%), i beni strumentali (-21,8%) e, in misura meno intensa, i beni di consumo (-14,0%).
“Drammatici, attesi e superati sono i dati odierni sul crollo della produzione industriale di aprile”, il commento dell’ufficio studi della Confcommercio sui dati. Oggi “la valutazione sul futuro del Paese si gioca sulla rapidità della ripresa che si osserva a maggio e sul suo eventuale rafforzamento a giugno”.