È tempo di tornare a vivere: certo con le dovute precauzioni, rispettando le distanze ed indossando guanti e mascherine, ma bisogna tornare ad uscire, per lavoro, per shopping, per svago.
Bisogna rimettere in moto l’economia e bisogna permettere ai nostri bambini di riprendere le proprie abitudini, in attesa, a settembre, di poter tornare finalmente a scuola.
Sì, perché a scuola si ritornerà in presenza, come conferma il ministro della Salute Roberto Speranza, spiegando: “Anch’io sono padre di due bambini che vogliono abbracciare i loro compagni e la loro maestra. Ma abbiamo dovuto fare delle scelte. Stiamo lavorando per una ripartenza in massima sicurezza”.
E sull’ipotesi di uno slittamento per i licei il ministro risponde: “Riapriranno sicuramente per tutti”.
Ma allo stesso tempo il ministro frena facili entusiasmi: “Una seconda ondata epidemica è temuta da tutti gli scienziati del mondo e chi ha il compito delle decisioni politiche non può sottovalutare tale eventualità e dobbiamo farci trovare pronti, per questo abbiamo aumentato i posti in terapia intensiva del 115%. Siamo preoccupati dall’ipotesi di una seconda ondata e il paese deve farsi trovare pronto nella sua interezza”.
Speranza ha quindi sottolineato come sia “necessario e fondamentale che le persone che verranno contattate dalla Croce Rossa per i test sierologici rispondano positivamente alla chiamata. La chiamata potrà arrivare anche al cellulare. Avere questi risultati consentirà ai nostri scienziati di avere un’arma i più di conoscenza dell’epidemia nel nostro Paese”.