Mai come di questi tempi riuscire a mantenere il proprio lavoro è fondamentale, vista anche la crisi economica in cui siamo sprofondati e la difficoltà di trovare un nuovo lavoro nei prossimi mesi.
Di questa situazione molti datori di lavoro cercheranno di approfittarsene, e purtroppo molti lo stanno già facendo, come ci racconta la brutta storia che in queste ore arriva da Lodi.
I militari del Comando provinciale di Lodi, su ordine della Procura della città lombarda, hanno eseguito numerose perquisizioni ed un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque componenti di una famiglia di imprenditori le cui aziende hanno più di 150 dipendenti.
I cinque imprenditori, attivi nel trasporto di merci deperibili, sono indagati (uno ai domiciliari, gli altri con l’obbligo di firma) nell’ambito dell’operazione Spartaco della Guardia di Finanza di Lodi.
Le accuse a loro carico sono gravissime: i fermati sfruttavano autisti di nazionalità non italiana “sottopagati”, costringendoli a lavorare “in condizioni degradanti”, pena la “minaccia del licenziamento”.
I soggetti sentiti dagli inquirenti hanno parlato di “un’attività lavorativa connotata da turni disumani, che arrivavano anche a 20 ore quotidiane, senza che fosse loro corrisposto alcun compenso per lavoro straordinario”.
“Gli autisti erano così intimoriti dalla possibilità di perdere l’occupazione e in una posizione di netta debolezza tanto da essere costretti ad assecondare il volere societario”, si legge nell’ordinanza che ha disposto il fermo.