Il lockdown in Italia è iniziato lo scorso 9 marzo, e già nelle settimane precedenti era stata tenuta alta l’attenzione, col diffondersi del contagio soprattutto in Lombardia, dopo la scoperta del cosiddetto “paziente uno” di Codogno, avvenuta esattamente il 21 febbraio.
Ma siamo sicuri che il primo paziente fosse veramente costui, che è stato per giorni sulle prime pagine di tutti i giornali, con gli esperti che tracciavano assiduamente i suoi spostamenti precedenti per scoprire con chi era venuto a contatto?
A quanto pare, no: il Covid-19 circolava a Milano già il 26 gennaio, quasi un mese prima della scoperta del Paziente 1.
Secondo il Corriere della Sera almeno 160 persone prima del 21 febbraio avevano contratto il virus tra Milano e provincia: a dirlo un’analisi della task-force sanitaria della Regione secondo cui in quel periodo il contagio s’era già innescato e i sintomi vennero scambiati per la coda dell’influenza.
Tra febbraio e marzo tutti credevamo che fossero gli aeroporti i canali di trasmissione, tutti si concentravano sulle rotte continentali, mentre invece c’erano già ben 46 milanesi che avevano contratto il virus a fine gennaio, e che lo hanno trasmesso velocemente ad altri.
Il seguito, purtroppo, col boom di contagi e di morti, prima in Lombardia poi man mano in tutta Italia, lo conosciamo tutti.