Ormai questa è una storia già vista: praticamente tutti i leader del mondo, prima che il Coronavirus toccasse concretamente e pesantemente i loro territori, lo hanno sottovalutato e sminuito, salvo poi cercare di correre ai ripari quando i contagi sono arrivati alle stelle e la popolazione ha cominciato a morire.
Lo abbiamo visto in Europa, con Spagna, Francia e Germania tra gli altri, lo abbiamo visto oltreoceano con Trump che nelle ultime ore si è “ridotto” persino a cercare collaborazione nei cinesi.
E ora il tutto sta avvenendo in Brasile: il presidente Jair Bolsonaro ha infatti minimizzato in conferenza stampa l’epidemia Coronavirus che sta mettendo in ginocchio diversi paesi europei.
«I mezzi di sussistenza delle famiglie devono essere salvaguardati. Dobbiamo tornare alla normalità. Ci sono alcune autorità statali e municipali che devono abbandonare le politiche della terra bruciata come il divieto di trasporto, la chiusura di attività commerciali e il confinamento di massa. Nel mio caso, data la mia storia atletica, se dovessi essere infetto la cosa non mi preoccuperebbe. Per me non sarebbe niente più che un’influenza o un raffreddore», ha dichiarato sornione.
Bolsonaro ha quindi criticato aspramente i media brasiliani, rei di aver tentato di alimentare «l’isteria nazionale». Netta la sua posizione: «Il virus è arrivato, lo stiamo affrontando e presto passerà: le nostre vite devono continuare».
Ricordiamo che al momento il Brasile ha registrato poco più di 2.500 contagiati e 63 morti, numeri che probabilmente sono destinati a crescere esponenzialmente nei prossimi giorni.