Una domenica calda, e non solo per le temperature che sono state ben al di sopra della media stagionale del periodo.
Ieri nella Capitale sono infatti scese in piazza le Sardine, proprio in concomitanza del leader della Lega Matteo Salvini, loro acerrimo “nemico”.
Nello specifico, “in migliaia” hanno manifestato in piazza Santi Apostoli, mentre all’Eur era in corso l’evento della Lega con Matteo Salvini.
Sotto il palco lo striscione ‘Roma non abbocca’ e piu’ avanti, sulle transenne, un altro, L’amore costruisce, l’odio affonda – Sardine Antifasciste’.
Massimiliano Perna, rappresentante delle sardine siciliane, dal palco della manifestazione, ha fatto sapere che le rivendicazioni riguardano sempre i “diritti di tutti.
“L’abolizione dei decreti sicurezza è stato il primo punto politico uscito dall’assemblea di Roma, abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere la loro abolizione”, ha dichiarato, e ancora: ”I decreti sicurezza sono la legge 132 del 2018 e la legge 77 del 2019, ricordiamolo bene perché sono i numeri della vergogna, di un modo di fare politica che non ci rappresenta. E un concetto distorto di sicurezza, è una forma repressiva che diventa legge. I decreti sicurezza tolgono i diritti ai migranti ma anche a tutti noi. E quando ci dicono che servono per la lotta alla mafia, è una grandissima presa per i fondelli”.
Ma gli attacchi non sono solo per la Lega. Un attacco ai 5 Stelle è arrivato da un altro portavoce, Lorenzo Donnoli, che ha criticato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “Invece di occuparsi di sciocchezze si occupasse di Patrick Zaki, di tenere alta l’attenzione sul suo caso. È ridicolo, è vergognoso che un ministro degli Esteri, mentre Zaki è in mano ai torturatori, sia in piazza a farsi i selfie a una manifestazione di partito”.