Negli ultimi mesi pare iniziata la parabola discendente dei 5Stelle: sebbene per la prima volta, nella loro relativamente recente storia politica, siano al governo e stiano riuscendo a governare grazie all’alleanza prima con Lega e poi con Pd, in realtà i sondaggi parlano chiaro.
Il movimento fondato dieci anni fa da Beppe Grillo perde consensi ma anche pezzi importanti, ed in queste ore addirittura il suo leader.
Tutte le prime pagine dei giornali di oggi titolano a caratteri cubitali che Di Maio nella giornata di oggi annuncerà le sue dimissioni.
Per i ben informati non pare affatto strano che l’attuale ministro degli esteri abbia deciso di comunicarlo proprio oggi, alla vigilia delle elezioni in Emilia e nel giorno in cui è prevista la presentazione a Roma dei nuovi segretari regionali, conclusione di quel “processo di riorganizzazione” cui Di Maio ha lavorato per mesi.
«Vediamo cosa saranno in grado di fare senza di me», è lo sfogo che gli hanno attribuito più volte i collaboratori.
Le motivazioni più profonde del gesto però sono ancora sconosciuto: qual è l’obiettivo di Di Maio?
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