Negli ultimi mesi abbiamo raccontato una serie incredibile di atti antisemiti, che si sono consumati in praticamente tutti i paesi del mondo.
Addirittura qui in Italia la senatrice Liliana Segre, tra le ultime superstiti delle persecuzioni naziste, è stata messa sotto scorta e in Senato è stata creata un’apposita commissione proprio per vigilare sul dilagare sull’odio razziale, in particolare contro gli ebrei.
Ma anche oltreoceano la situazione non è migliore: un uomo è entrato in casa di un rabbino e con il viso coperto in parte con una sciarpa e armato di machete ha seminato il panico fra i presenti, ferendone almeno cinque, tutti ebrei chassidisti, di cui due sono in condizioni gravi.
In quel momento in casa c’era un centinaio di persone, riunite per assistere all’accensione della settima candela di Hanukkah.
L’uomo è stato identificato come Thomas Grafton, afroamericano 37enne di Greenwood Lake, località non lontana da dove si è verificato l’attacco. Secondo i media americani, l’assalitore “era tutto coperto di sangue” e si è consegnato agli agenti senza problemi quando è stato fermato.
“E’ il 13mo attacco antisemita a New York nelle ultime settimane“, ha commentato il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo. “Chiamiamo le cose con il loro nome: questo è un atto di terrorismo domestico basato su intolleranza e ignoranza” mette in evidenza Cuomo.
Anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha condannato in un tweet la violentissima aggressione:”Orribile, dobbiamo unirci per lottare, affrontare e sradicare il malefico flagello dell’antisemitismo“.