Certamente non possiamo pretendere che chi ha sbagliato passi la sua intera vita dietro le sbarre, soprattutto quando non si tratta di reati gravissimi che prevedono l’ergastolo, ma è indubbio che la maggior parte degli arrestati passi ben poco tempo dietro le sbarre, se paragonato al tempo stabilito in sede di condanna.
Tra patteggiamenti, sconti di pena e buona condotta anni interi vengono cancellati e i colpevoli rimessi in libertà.
C’è chi naturalmente si redime, ma c’è anche chi, come ci racconta la brutta storia accaduta in queste ore a Macerata, approfitta della libertà per tornare immediatamente a delinquere.
Un marocchino di 33 anni era da poco uscito dal carcere di Firenze per un’accusa di spaccio, ma è subito tornato in manette.
L’uomo è infatti responsabile di violenza sessuale su una ragazza maceratese di 19 anni. La giovane è stata aggredita in un vicolo del centro storico mentre stava rientrando a casa.
Il 33enne l’ha bloccata stringendola con forza e le ha tappato la bocca per impedirle di urlare. Poi le ha ripetuto ossessivamente parole a sfondo sessuale, esplicitando le sue intenzioni.
Per fortuna la ragazza è riuscita a divincolarsi, a voltarsi, in modo da vedere in faccia l’aggressore, e a gridare per chiedere aiuto. Poi, ha iniziato a correre fino a raggiungere la sua abitazione, poco distante.