Ancora una volta il mare si è rivelato la tomba di decine di persone: uomini, donne, bambini costretti a lasciare la propria terra, per sfuggire a fame, guerra, persecuzioni con la speranza di una vita migliore.
Questi migranti sognavano una stufa ed un letto caldo, ed invece ad accoglierli solo il mare che è stato implacabile e li ha inghiottiti: ben 117 migranti risultano dispersi in un naufragio davanti alle coste della Libia. Il gommone era stato avvistato venerdì sera al largo di Tripoli.
Disgraziati che nessuno ha voluto aiutare: «Acquisita la notizia – spiega in nota della nostra Guarda costiera – come previsto dalla normativa internazionale sul Sar, abbiamo immediatamente verificato che la Guardia Costiera libica fosse a conoscenza dell’evento in corso all’interno della sua area di responsabilità, assicurando la massima collaborazione».
Solamente tre superstiti sono stati recuperati da un elicottero della Marina italiana a una cinquantina di miglia a nord est di Tripoli e portati a Lampedusa e proprio loro hanno raccontato che a bordo del gommone c’erano 120 persone.
Tra i dispersi ci sono 10 donne, di cui una incinta, e due bambini, di cui uno di 2 mesi.
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