Nessun segnale di vita ci giunge dalla cometa, dove il lander Philae è atterrato il 12 novembre 2014.
Philae si era staccato dalla sonda Rosetta, che orbitava intorno alla cometa Churyumov-Gerasimenko, ed era atterrato, non sappiamo quanto dolcemente, sulla superficie della cometa stessa.
Per far funzionare gli strumenti di bordo, compreso il ricetrasmettitore, c’era e c’è bisogno che le batterie di ricarichino, cosa che può avvenire solo se i pannelli solari presenti sono in grado di captare la scarsissima luce solare presente.
Mario Salatti, uno dei responsabili del progetto, ha dichiarato che purtroppo “dagli ultimi contatti avuti con Philae tra giugno e luglio scorsi è emerso che ricevitori e trasmettitori del lander sono stati danneggiati dal “lungo inverno” passato sulla cometa”.
Ma Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’Asi, è un po’ più ottimista, perché dice che per poter ricevere il segnale “dobbiamo aspettare che la sonda passi di nuovo sullo stesso punto. Bisognerà preoccuparsi se non riceveremo nulla a distanza di due o tre giorni”.
Ammesso che le batterie si siano un po’ ricaricate, ovviamente. Altrimenti, comunque, Rosetta, Philae e la cometa stessa, hanno fatto egregiamente il loro dovere.
La cometa è passata dove doveva passare, e la navicella e il lander hanno trasmesso un bel po’ di dati scientifici molto interessanti sulla Terra, oltre alle fotografie.
Quindi l’augurio è uno splendido viaggio nell’infinito, e che i pianeti e le stelle siano con voi!