E’ confermato: Eni vende Versalis e qualcuno già parla di funerale di Stato per la chimica italiana.
E forse non ha tutti i torti, dal momento che l’acquirente potenziale sembra essere uno straniero.
Checché ne dica il ministro Federica Guidi, la quale afferma che è d’accordo che la chimica resti italiana e che il soggetto acquirente sia solido e affidabile, molti in realtà sanno che i rischi sono diversi.
E i primi a non essere favorevoli, ovviamente, sono i sindacati. I quali ultimi hanno confermato uno sciopero di otto ore per i lavoratori di Eni e Saipem, da svolgersi il prossimo 20 gennaio.
Per parte sua il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, parla di una scelta che non si condivide e pericolosa per il Paese.
L’acquirente potenziale dovrebbe essere Sk Capital, un fondo di investimento con sede a New York, con un capitale in gestione da un miliardo di dollari.
Questa è la situazione, anche se, a dire il vero, Eni stessa ha confermato di voler mantenere una quota importante in Versalis.
E i lavoratori? E le garanzie per l’occupazione? Forse i problemi veri verranno dopo.