La deputata M5S Roberta Lombardi alla Preside: “Lei non sa chi sono io”.
Tre lettere alla dirigente scolastica del figlio per comunicare il suo disappunto per termosifoni rotti, allarmi fuori uso e atti di vandalismo.
Su Carta intestata della Camera, però, con in bella evidenza il termine onorevole. Insomma, missive stile molto andreottiano.
Dice la Preside della scuola: “Di lettere della Lombardi ne avevo già ricevute altre, tre in tutto. Sempre impostate alla stessa maniera, con il logo della Camera in epigrafe e la dicitura onorevole in evidenza. Non voglio parlare di politica, visto che siamo in una fase elettorale, e poi noi con le questioni di partito c’entriamo poco”.
“Però è la prima volta che viviamo una situazione del genere, non ci erano mai arrivate richieste di questo tipo. Non me lo spettavo, prosegue la Preside. Considerando le caratteristiche del Movimento, che sembra andare controcorrente, a volte uno si chiede perché sia necessario dover spendere questo appellativo per fare richieste dai genitori”.
Rincara la dose la deputata Alessia Morani, del Pd: “La Lombardi non resiste al classico Lei non sa chi sono io, forte del seggio alla Camera”. E come darle torto?