Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella firma la legge sulle Unioni Civili.
La legge è stata quindi promulgata, come vuole la Costituzione. Ora manca il passaggio della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore.
Dopo di che i gufi, come li chiama Renzi, si renderanno definitivamente conto che sono possibili le unioni civili fra persone dello stesso sesso e ci sarà una disciplina specifica sulle convivenze.
Rammentiamo che la legge è stata varata definitivamente dalla Camera l’11 maggio scorso.
Monica Cirinnà, relatrice della legge a Palazzo Madama e principale artefice della stessa, ha ringraziato il Presidente della Repubblica “per la sollecitudine con la quale ha voluto adempiere a questo atto”.
Ma i gufi non ci stanno e annunciano un referendum per l’abrogazione parziale del testo di legge.
La deputata cattolico-integralista Eugenia Roccella ha dichiarato in proposito: “Preso atto della decisione del Presidente Mattarella di firmare la legge sulle unioni civili, appena la stessa sarà pubblicata, ci recheremo in Cassazione a depositare i quesiti referendari per la parziale abrogazione”. Che velocità!
Il deputato Maurizio Sacconi, altro gufo della prima ora, dal canto suo ha affermato: “L’atto conclusivo del Presidente Mattarella sulla legge Cirinnà in materia di unioni civili delude ma non sorprende, anche se solidi sarebbero stati gli elementi di diritto per un rinvio alle Camere”.
Ma Sacconi dovrebbe sapere che il Presidente può intervenire solo in caso di “palese incostituzionalità”. E non è certo questo il caso.