Matteo Salvini va di nuovo a provocare un campo nomadi a Roma.
La nuova provocazione il leader leghista decide di farla Roma nel campo nomadi di Via Candoni, nel quartiere della Magliana.
Salvini, ormai un artista delle provocazioni, aspettava Giorgia Meloni per farle campagna elettorale, e nel frattempo è stato accolto al grido di “avvoltoio” e “via schifoso”.
Insieme a Salvini stava pure l’ex presidente della Camera Irene Pivetti, che adesso è candidata alle comunali. Poi lo show di Salvini: “Non devono più esistere i campi rom, regolari o irregolari”. La gente che sta qui deve trovarsi una casa. I campi rom non esistono nemmeno in Romania.
Il problema è che però se qualcuno di questi si cerca una casa, Salvini dice ovviamente che prima ci sono tutti gli altri Italiani. Il che vuol dire che casa non l’avranno mai.
E poi non è nemmeno questo il problema: la questione è che il razzismo e la xenofobia, sempre e comunque, in varie forme e in vari modi, sono presenti pesantemente nella mentalità della Lega, di cui il leader è un perfetto portatore.
E così arriva pure lo striscione: “Non vogliamo Salvini in campo, via”. Lo striscione era esposto da alcuni bambini rom. La zona era presidiata dalle forze dell’ordine.