Il governo, secondo Matteo Renzi, non metterà mano al sistema delle intercettazioni.
Il Presidente del Consiglio, intervistato dal Tg5, ha affermato che l’esecutivo non ha intenzione di rimettere mano alla riforma delle intercettazioni.
Ci sono, secondo il Premier, molti magistrati che sono molto seri nell’usarle. Certo che le intercettazioni servono. Servono per scoprire i colpevoli ma tutti gli affari di famiglia e i pettegolezzi sarebbe meglio non vederli sui giornali.
“Molti magistrati – dice Renzi – non passano queste informazioni. Spero ci sia buon senso da parte di tutti”.
Secondo Pier Camillo Davigo, neo presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, la pubblicazione di intercettazioni davvero non pertinenti è già vietata dalla legge penale.
Per il Presidente dell’ANM “Se si ritiene che le pene per la diffamazione non siano adeguate, basta aumentare quelle. Il resto è superfluo”.
Lo stesso Davigo, d’altro canto. ha sempre mostrato un atteggiamento molto fermo sull’utilità di strumenti investigativi incisivi come quelli legati alle intercettazioni ambientali.
Un Renzi quindi votato alla prudenza, molto attento a non intaccare i delicati equilibri che legano i rapporti fra politica e magistratura.
E forse un segno di rispetto per il neo presidente del Csm Pier Camilo Davigo, col quale non ha evidentemente nessuna intenzione di instaurare una polemica appena insediato.