Il fattore tempo è indispensabile per limitare i danni al cervello in caso di problemi neurologici.
E questo sia in fase di diagnosi che di prevenzione. E’ questo uno dei punti centrali della sesta settimana mondiale del cervello, che si celebrerà da oggi fino al 20 marzo, promossa dalla Società italiana di neurologia, Sin.
Il nome dell’iniziativa è Tempo e cervello, e rientra in una serie di iniziative analoghe promosse a livello mondiale dalla European Dana Alliance for the Brain, oltre alla Society for Neuroscience.
Leandro Provinciale, presidente della Sin, afferma che “il neurologo lotta contro il tempo per limitare i danni al cervello, nel vero senso della parola”.
La rapidità e l’accuratezza dell’intervento neurologico, subito dopo la comparsa dei primi sintomi, consentono di ridurre o annullare i danni che spesso condizionano fortemente la qualità di vita dei malati.
La diagnosi precoce è, infatti, fondamentale in alcune patologie, come nella Malattia di Parkinson e nella sclerosi multipla.
In questi casi, la diagnosi precoce consente di adottare strategie positive in grado di tenere sotto controllo il corso della malattia. O come, per esempio, nell’ictus, laddove attardarsi equivale a perdere del tempo prezioso.