Roberto Giachetti, vincitore delle primarie del centrosinistra a Roma, parla delle schede bianche.
Le schede bianche contestate a Roma, sarebbero l’8% del totale. In un’intervista al Corriere live, si chiede al vicepresidente della Camera di spiegare come sia possibile che persone che hanno pagato almeno due euro abbiano poi votato in questo modo.
E Giachetti risponde puntualmente: “Come tante persone non sono venute a votare, non mi stupirebbe se qualcuno è andato ai gazebo col preciso intento di dare un segnale forte”.
“Ma poi, in finale, cosa cambiano duemila voti nel panorama generale? Le primarie non sono andate bene dal punto di vista dell’affluenza, adesso dobbiamo pensare a recuperare”.
“Quello che conta, prosegue Giachetti, è che i nostri numeri di oggi siano veri. Vox populi vorrebbe che tre anni fa i numeri furono gonfiati, che i votanti non fossero i centomila dichiarati”.
“Con gli altri candidati, con Roberto Morassut, abbiamo chiesto al comitato promotore delle primarie di dare cifre vere sull’affluenza”.
Poi il vicepresidente conclude dicendo: “Non avevamo interesse a gonfiarle. Sapevano quale era il sentimento in città in relazione alla politica e alle primarie. Il nostro risultato non è drogato”.
Comunque, adesso Roma ha il suo candidato del centrosinistra, così come lo ha la sinistra con Fassina. E la destra? Aspettiamo ancora.