Farina di grillo e carne sintetica, le stime per il 2030

Antonio Capobianco

L’interesse verso fonti alimentari alternative ed eco-sostenibili è in continua crescita, spinto dalla necessità di trovare soluzioni nutritive che possano soddisfare la domanda globale senza gravare ulteriormente sull’ambiente. In questo contesto, la farina di grillo e la carne sintetica emergono come due delle opzioni più promettenti e innovative.

Farina di grillo e carne sintetica le stime per il 2030

La carne sintetica, o carne coltivata in laboratorio, rappresenta una rivoluzione nel campo alimentare. Generata a partire da cellule animali coltivate in bioreattori, questa tecnologia promette di ridurre drasticamente l’impronta ecologica dell’industria carne.

Secondo studi recenti, si stima che entro il 2030 la carne coltivata possa avere un impatto ambientale fino al 90% inferiore rispetto alla carne convenzionale, tenendo conto anche degli obiettivi ambiziosi per rendere l’allevamento animale più sostenibile . La ricerca nel campo è vivace e vede impegnate numerose startup innovative, come Mewery che sviluppa carne di maiale coltivata basata su microalghe​ (SciSpot)​, e Omeat che utilizza il plasma bovino per stimolare la crescita cellulare​ (SciSpot)​. Nonostante l’interesse scientifico e la potenziale sostenibilità, la carne sintetica si scontra ancora con barriere culturali e normative, come dimostra il caso dell’Italia, dove recentemente è stata avanzata una proposta di legge per il suo divieto .

Parallelamente, la farina di grillo emerge come un’altra fonte proteica sostenibile e ad alto valore nutritivo. Ricavata da grilli essiccati e macinati, questa farina è ricca di proteine, vitamina B12 e ferro, e potrebbe avere effetti benefici sul microbioma intestinale se consumata regolarmente​ (Mashed)​. Un recente studio ha dimostrato che l’inclusione della farina di grillo in hamburger di carne può aumentare significativamente i livelli proteici del prodotto finale senza comprometterne le proprietà sensoriali e tecnologiche, suggerendo che fino al 5% di farina di grillo possa essere incorporato efficacemente​ (MDPI)​. Tuttavia, la resistenza culturale verso il consumo di insetti in molte società occidentali rappresenta un ostacolo notevole all’adozione su larga scala di questa fonte alimentare​ (Mashed)​.

La ricerca e lo sviluppo in entrambi i campi promettono di portare innovazioni significative nella produzione alimentare, offrendo alternative più sostenibili alla carne tradizionale. Ad esempio, recenti progressi nella creazione di impalcature commestibili a base di proteine vegetali per la coltivazione di carne sintetica potrebbero ridurre ulteriormente i costi e l’impronta ecologica della carne coltivata​ (NUS News)​. Nonostante le sfide, il crescente interesse per queste alternative alimentari evidenzia una crescente consapevolezza verso la necessità di un cambiamento nei nostri sistemi alimentari, mirando a un futuro più sostenibile e consapevole delle risorse del nostro pianeta.

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