Finalmente l’astronauta Scott Kelly torna sulla Terra dopo un anno nello spazio.
Un tempo lunghissimo. Kelly era partito dal cosmodromo di Bajkonour, portando con sé l’amico e collega di avventure spaziali, Mikhail Korniyenko, il 27 marzo 2015. Il nome in codice della missione è One Year in Space, un anno nello spazio.
Ma il tutto non finisce qua, perché in sostanza la missione continua anche al rientro, con prove, studi, verifiche sulla salute e sullo stato psichico degli astronauti.
Questo è particolarmente importante in previsione di lunghi viaggi spaziali, per esempio la prevista missione dell’uomo su Marte.
La missione di Kelly comunque, rispetto al collega russo, si dimostra anche più interessante dal punto di vista biologico e fisiologico.
L’Americano, infatti, possiede un fratello gemello, i cui dati, essendo un organismo geneticamente identico, saranno messi a confronto per l’appunto con quelli di Scott.
Gli studiosi avranno così la possibilità di analizzare i dati per quel che riguarda l’espressione genica, il flusso del sangue, il sistema immunitario, la lunghezza dei telomeri, cioè piccole porzioni di Dna che si situano alla fine di ogni cromosoma.
Kelly ha collezionato ben quattro missioni spaziali, per un totale di cinquecento ore, il che lo fa diventare l’astronauta americano con la più lunga permanenza nello spazio.