Le intercettazioni telefoniche nel caso Cucchi gettano nuova luce sull’accaduto.
Il caso di Stefano Cucchi, giovane morto nel 2009 dopo una settimana di carcere, continua ad essere al centro dell’attenzione pubblica: sono giunti nuovi indizi sui carabinieri che lo avrebbero pestato a morte quella notte nel penitenziario e che sono i maggiori indiziati per il suo decesso: è stata diffusa una nuova intercettazione del carabiniere Raffaele D’Alessandro, che parla al telefono con sua moglie riferendosi chiaramente a Stefano e al pestaggio che lo ha ucciso:
«Mi arrestano? Non mi arrestano per una cosa che non ho fatto» dice D’Alessandro durante la conversazione telefonica che lo ha definitivamente incastrato; «Arriveranno – risponde la moglie arrabbiatissima – Hai raccontato a tanta gente quello che hai fatto» a quel punto il carabiniere si arrabbia tantissimo e urla contro la donna: «Ma che ho fatto? Cosa ho detto?». La risposta della moglie rivela allora la verità scioccante:
«Raccontavi di quanto vi eravate divertiti a picchiare quel drogato di m…a. Sai a quante persone lo hai raccontato?» si conclude la lite. Le nuove scoperte sono un importantissimo passo verso una sentenza definitiva su un caso irrisolto da ormai troppo tempo che ha scosso l’Italia intera.